
Ore 9:00 nella città livellata… ma io non lo sapevo
Ciao a tutti, sono io, Bananictus! Oggi vi racconto un’avventura assurda che mi è capitata a Chongqing, una città cinese che sembra uscita direttamente da un film di fantascienza. No cap, ragazzi: questa città è talmente pazzesca che ancora non ci credo. Ero gasato all’idea? Sì. Volevo visitarla? Assolutamente. Ma da subito qualcosa non va come avrei pensato…
Arrivo a Chongqing: quando pensi di
essere preparato ma in realtà non lo sei proprio
Allora, partiamo dall’inizio. Sono arrivato stamattina in questa metropoli che sembra costruita su colline e collinelle, praticamente a livelli (ma te lo dico ora che l’ho capito), tipo un videogioco open world ma nella vita reale. Visitare Chongqing era nella mia lista da un po’, soprattutto dopo che ho sentito parlare di quei famosi treni attraverso i palazzi. Sì, avete capito bene: qui i treni passano letteralmente DENTRO i grattacieli. Roba da non crederci finché non la vedi con i tuoi occhi (o meglio, finché non ci finisci sopra senza volerlo, ma quella storia ve la racconto tra un attimo).
Comunque, appena arrivato ero un po’ spaesato. Questa città è costruita su colline ripidissime e ha tipo tre livelli diversi di strade. Io, da bravo turista impreparato, volevo vedere tutto dall’alto per capire dove trovarmi. Così ho visto una porta che sembrava portare a un punto panoramico e l’ho aperta senza pensarci troppo.
Il momento in cui tutto è andato storto (ma anche un po’ bene)
Spoiler: non era un punto panoramico. Era l’uscita su un tetto dove passava proprio uno di quei treni tra i palazzi di cui avevo sentito parlare! E io, Bananictus il mezzo banana e mezzo cactus //che già ha dimostrato di non essere proprio il personaggio più attento del mondo//, sono scivolato e mi sono ritrovato letteralmente SOPRA al treno in movimento.
Raga, che botta! Per dieci chilometri sono rimasto aggrappato a quel treno che sfrecciava attraverso i palazzi della città. Passavo dentro gli edifici, vedevo la gente nelle stazioni ferroviarie all’ottavo piano (sì, OTTAVO PIANO) che mi guardava tipo “ma che fa quello lì sopra?”. La situazione era surreale.
Anzi, per capire bene la scena è meglio vederla… questa si tratta di una storia di viaggio illustrata e se vedi sopra trovi una mia foto scattata da un passante dell’ottavo piano.
E sapete qual è stata la mia prima preoccupazione? Mi chiedevo se tecnicamente dovessi fare il biglietto! Cioè, stavo viaggiando sul treno, anche se sopra e non dentro. È considerato viaggiare gratis? È un reato? Dovevo obliterare qualcosa? Questi racconti per bambini stanno diventando sempre più complicati dal punto di vista legale, giuro. Bimbe e bimbi, NON FATE quello che faccio io. Anzi, se ve lo racconto è perché vi voglio r
La piazza che non era una piazza (plot twist!)

Dopo un po’ sono riuscito a scendere da quel treno pazzo. Mi sono ritrovato in una piazza bellissima, tutta illuminata, e ho pensato: “Ecco, finalmente un posto normale dove orientarmi”. Mi sono avvicinato al bordo pensando di vedere la strada sottostante e magari capire in che zona mi trovassi.
Invece indovinate? Era Kuixinglou Square (che non credo sia la piazza di Paolo Kessisoglu che piace tanto alla tua mamma o papà… forse dovrei chiedergli), che praticamente è una piazza costruita sul tetto di un palazzo. Io mi sono sporto pensando di vedere la strada a due metri sotto, invece c’erano tipo cinquanta metri di vuoto. Ho perso l’equilibrio e sono scivolato giù come un sacco di patate (o meglio, come un sacco di banane e cactus).
Ragazzi, in quel momento ho pensato: “Okay Bananictus, questa è la fine. Addio bambina che mi ha disegnato, addio racconti sulla Cina, addio a tutto”. //Quasi peggio di quella volta che mi sono perso nel deserto del Gobi e ho dovuto chiedere indicazioni a un cammello//.
Il volo più pazzesco della mia vita
Mentre precipitavo, vedo un tizio con una tuta alare che stava facendo tipo base jumping o roba del genere. Con un salto disperato mi ci fiondo sopra, tipo “scusa bro, mi salvi la vita per cortesia?”. Lui però non ha capito niente, si è spaventato a morte vedendo un incrocio tra una banana e un cactus che gli saltava addosso, e mi ha lanciato via con una spinta.
Beh, almeno mi ha dato un po’ di slancio in orizzontale invece che continuare a cadere dritto giù. Small win, direi.
A quel punto scorgo un drone della polizia che stava facendo dei sopralluoghi in zona. Con le mie ultime forze mi ci aggrappo. Il drone ha iniziato a oscillare tipo “che peso è questo?”, ma per fortuna era abbastanza potente da reggermi. Dopo un po’ è rientrato verso il piano più basso della città e sono finalmente atterrato (in modo elegantissimo, ovviamente) in un mercato locale.
Il mercato e la sorpresa… croccante
Il mercato era vibe totale! Pieno di gente, colori, profumi… tutto quello che ti aspetti da un mercato cinese tradizionale. Ero lì ancora un po’ shockato dall’avventura appena vissuta quando una signora gentilissima mi nota e mi fa cenno con la mano di avvicinarmi.

Io subito ho pensato: “Finalmente qualcuno che si prende cura di me! Magari mi offre qualcosa da mangiare”. Nella mia testa già pregustavo tutte le leccornie: bao morbidi e fumanti? Liang pi freschi e piccanti? Mo? Quei panetti dolci con l’uovo dentro che sono una bomba?
E invece sapete cosa mi ha dato? Uno stecchino con degli scorpioni VIVI sopra. Vivi, ragazzi. Che si muovevano. Lei mi sorrideva tutta contenta tipo “assaggia, assaggia!”. Io l’ho guardata con gli occhi spalancati. Cioè, okay che questi racconti per bambini sui viaggi devono essere educativi e far scoprire culture diverse, ma gli scorpioni vivi non me li aspettavo proprio.
//Vi ricordo che io sono metà banana, quindi tecnicamente sarei io quello che dovrebbe essere mangiato, non il contrario//.
Cosa ho imparato oggi
Questa avventura mi ha insegnato che visitare Chongqing significa prepararsi all’impossibile. Questa città non segue le normali regole della fisica o della geografia. Qui i treni attraverso i palazzi sono normalissimi, le piazze possono essere a cinquanta metri d’altezza, e la gente ti offre scorpioni come se fossero caramelle.
Ma sapete una cosa? È proprio questo che rende questi racconti per bambini così fighi. Ogni città che visito mi insegna qualcosa di nuovo, e vorrei tanto che la bambina che mi ha disegnato potesse vedere tutto questo. Chissà se legge le mie storie? Chissà se sa che sono qui, in giro per il mondo, a vivere avventure assurde solo perché suo padre mi ha dimenticato in Cina?

E adesso?
Stasera mi aspetta un ostello perché, come avrete capito, sono arrivato totalmente impreparato. Non sapevo dove altro andare a dormire e francamente dopo la giornata di oggi ho solo bisogno di un letto e magari di una doccia per togliermi di dosso la polvere di tutti quei palazzi che ho attraversato appollaiato su un treno.
Ma hey, almeno ho una bella storia da raccontarvi! E voi, avete mai visitato una città così pazzesca? Vi è mai capitato di ritrovarvi in situazioni assurde viaggiando? Scrivetemi nei commenti, sono curioso di sapere se qualcun altro ha esperienze slay come la mia.
Nel prossimo episodio vi racconto com’è stato dormire in ostello qui a Chongqing. Spoiler: ci sono altre sorprese in arrivo. Stay tuned!
Un abbraccio banana-spinoso, Bananictus 🌵🍌
Scarica ora il racconto per bambini sulle avventure a Chongqing e la guida in PDF per i bimbi che vogliono visitare la città in tutta sicurezza con la famiglia

